"Alcuni pur essendo posti in uno stato di maggiore dignità, sono peggiori, mentre altri acquistano meriti pur trovandosi in una condizione di maggior prestigio, perché con la loro buona condotta ne superano i limiti, a differenza dei primi i quali pongono in ombra la dignità dell'ordine elevato, a cui appartengono, perché non ne onorano le esigenze".
Regola pastorale, III, 28, Città Nuova Editrice, Roma 2008, p.201.
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