Parco Archeologico Religioso CELio

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giovedì, dicembre 26, 2019



PENSIERI, LETTURE e RIFLESSIONI
del
MONACO BENEDETTINO



Natale 2019
un comunicato - Ascoltando una Comunicazione via radio 

quarto - Proseguendo a leggere il mio San Pier Damiani.
Oggi mi sono imbattuto in un prefetto di Roma suo contemporaneo che si chiamava Cencio Corso in soccorso di Pier Damiani che in piena basilica di San Pietro in Vaticano non riusciva più a proseguire nella sua omelia perché gli era venuto meno la voce.

Cencio, notando l'imbarazzo del Damiani e l'attesa della gente, aveva preso la parola lui proseguendo a modo suo il discorso del vescovo immediatamente E dimostrando Di essere edotto nelle cose di Dio non meno del vescovo Presidente, meritandosi dallo stesso Pier Damiani non soltanto un elogio sincero ma anche una giustificazione Teologica del suo diritto a parlare in forza della dignità del sacerdozio regale che lo aveva legittimato a spiegare il Vangelo nonostante il suo essere un laico in forza semplicemente del Battesimo, senza alcuna necessità di possedere un ministero ordinato.

Una deduzione teologica che neppure oggi dopo oltre quaranta anni dal Documento Ecumenico prodotto dalle Chiese a Lima nel 1981 in modo solennissimo ha trovato recezione nelle Chiese che formano la Cristianità.

E dunque a che questa va riconosciuta come perla preziosa degli Scritti di San Pier Damiani che mi sono intestardito di leggere parola per parola per tentare di capire tutto ciò che riesco di lui e del suo pensiero per trasmetterlo poi criticamente te e agli altri.


Terzo - Più proseguo a leggere questo vulcanico San Pier Damiani e più mi sento rovesciare addosso da lui una doccia scozzese dopo l'altra.
Parla tanto anzi tantissimo di discrezione e di attenzione a non andare oltre Misura nelle pratiche ascetiche in perfetta linea con Gregorio Magno, che spesso e volentieri richiama nelle sue lettere e nei suoi sermoni, ma poi sembra avere una vera e propria Ossessione nei confronti della donna ritenuta janua diabuli a partire da Eva in perfetta consonanza col famoso Tertulliano dell'antichità cristiana. Suppone una Connessione Strettissima tra corpo fisico dell'uomo o della donna e peccato identificato col piacere della gola e di tutto ciò che piace nel bere nel mangiare nel dormire e nei mille altri campi della vita ma soprattutto col piacere sessuale a cui dichiara guerra ad oltranza come al nemico per eccellenza di ogni essere umano da combattere come il nemico assoluto per definizione.
In questo campo non accetta mezzi termini arrivando perfino a ipotizzare anzi a consigliare esplicitamente gesti che comportano interventi violenti in certe parti fisiche del corpo fino all'evirazione o per lo meno ad una violenza tale nei confronti del sesso da trattarlo come fosse soltanto fonte di peccato e di tutti i mali in combutta con ogni altro tipo di piacere fisico a partire ovviamente sempre dalla gola. Il combattimento Ascetico per antonomasia avviene praticamente tutto per San Pier Damiani su campi di battaglia relativi al sesso, nei quali occorre combattere con estrema violenza utilizzando le armi del digiuno della veglia della sofferenza fisica e delle lacrime. La preghiera, che pure comporta salmi inni e cantici spirituali, è soprattutto pianto gemito. E’ richiesta angosciata di perdono accompagnata da fustigazioni che da una parte vengono richieste con estrema misura ma dall'altra sono elogiate esplicitamente indicando come modelli di vita cosiddetti uomini di Dio che di misure equilibrate non ne hanno affatto.
La contraddizione che ne risulta è subito palese fin dalla prima lettura che si fa di un testo damianeo salvo poi scoprire qua e là vere e proprie perle di squisita esperienza mistica che francamente non ti aspetteresti.
Noti nel sottofondo la presenza di insegnamenti saggi con espliciti riferimenti a San Gregorio Magno per esempio o a San Romualdo ma poi quando scende nei consigli pratici Pier Damiani Dimostra di appartenere fino in fondo al secolo di ferro con estremismi che rivelano chiarissime tendenze Monofisite. Saltano agli occhi nonostante tutto dei radicalismi che occupano pressoché tutti gli aspetti della vita e dunque si è costretti a concludere con grande rincrescimento di essere di fronte a un genio delle arti spirituali privo purtroppo di un sano equilibrio.
La sua antropologia non sembra permeata a sufficienza, come si nota invece in Benedetto, Gregorio Magno e Romualdo, dal prezioso equilibrio del Tomus ad Flavianum di Leone Magno.
E si è trattato di un limite gravissimo che in occidente ha dato nei secoli successivi del secondo millennio Cristiano risultati incresciosi molto amari nonostante l'incisività del genio di Francesco di Assisi.
Infatti la distonia prima e la divisione poi fino alla contrapposizione tra natura divina e la natura umana, mancando di equilibrio, produssero guerre a non finire nella vita personale degli uomini di Dio nella prassi della Chiesa e nella società. La divisione ha portato, e c'era da aspettarselo a conflitti tali nella Umanità di quei secoli che ancora adesso producono conati di contrapposizione tra le due realtà che hanno comportato purtroppo come antidoto l'indifferenza in tutti campi dei cosiddetti valori tradizionali che fa macello sia dei diritti e del rispetto del corpo proprio e altrui sia delle esigenze insopprimibili e preziosissime delle realtà che attengono al campo dello spirito e dell'amore delicato per la bellezza e la dignità dei corpi dell'uomo e della donna sia finalmente per gli inviolabili diritti della Madre Terra.


Secondo - Un profluvio di voci religiose diverse ieri sera nella mia biblioteca a San Gregorio al CelioGiovanni Battista avrebbe potuto riassumerle tutte nella sua "Vox clamantis in deserto" che ricevette la sua autenticazione direttamente proprio da Gesù:

"Profeta? Sì anzi più che un profeta".

E’ dunque una:"Praeparatio Evangelii"? Come avrebbe detto uno scrittore cristiano antico o un Padre della Chiesa?.
Sì e tuttavia solo preparazione in vista di qualcun altro nonostante che "Tra i Nati di donna" non ci sia stato nessuno "Più grande di Giovanni".
Ciascuna delle religioni rappresentate ieri in biblioteca poteva ritenere dunque che i loro rispettivi Fondatori fossero stati i più grandi tra i nati da donna nella storia umana e nessuno si sarebbe permesso di contestarlo per questa convinzione.
Nel Vangelo di Matteo che si legge oggi troviamo però un "Tuttavia" che rimette tutto in discussione perché aggiunge:

"Il più piccolo nel Regno dei cieli è più grande di lui".

Da qui la ricerca alla quale tutte le Religioni dell'universo Mondo vengono invitate:

"Ma chi mai potrà essere Il più Grande?".

La risposta del Nuovo Testamento imbarazza tutti perché parla addirittura di un Figlio che pur possedendo una dignità divina vi rinunzia svuotandosi letteralmente di tutto fino alla morte umiliante di un servo crocifisso.

Più piccolo di così? e tuttavia proprio perché accettò di essere il più piccolo ricevette da Dio suo Padre l'onore di ritrovarsi al di sopra di tutti e di constatare che ogni realtà creaturale in cielo in terra negli abissi si prostrava ai suoi piedi adorandolo mettendosi debitamente in ginocchio davanti a Lui. È la grande bella notizia del Vangelo che propone a tutti un paradigma diverso.

Quando potrà mai succedere che tutte le conquiste della Sapienza umana, compreso il cumulo di tutte le intuizioni straordinarie di ogni religione, abbiano il coraggio di spogliarsi a loro volta di tutti i propri tesori per far posto in se stesse e nell'universo intero unicamente a Dio?

Ma tutto questo è soltanto Speranza.

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