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lunedì, luglio 06, 2020

Vangelo - Padre Gargano



Vangelo - Padre Gargano
Mt 11, 25 - 30 

Nella liturgia della Parola di Domenica scorsa eravamo stati posti di fronte alla splendida ricompensa riservata a chi era stato inviato appunto in missione come profeta.

 Oggi é Gesù stesso che si sente personalmente ricompensato dalla constatazione di un successo che non si sarebbe aspettato.

Ha constatato che i grandi del mondo definiti come tali a tutti i livelli
e le città privilegiate dalla sua presenza sono stati sordi non soltanto di fronte alla predicazione severa ed esigente di Giovanni Battista ma anche di fronte alla sua personale accondiscendenza.

Hanno dimostrato così
la loro assoluta indisponibilità ad entrare nel metodo pensato dal Padre per ottenere la loro salvezza attraverso la mitezza e l'umiltà.

Semplicemente non ne hanno voluto sapere di Dio sotto qualunque forma si fosse mostrato loro.

E invece i piccoli 
Fossero essi pubblicani prostitute o peccatori
Hanno capito quanto sia saggio il progetto
Pensato da Dio in loro favore.

Infatti  "ALLA SAPIENZA È STATA RESA GIUSTIZIA DALLE SUE OPERE".

Gesù stesso ne è personalmente sconvolto così che sente di dover concludere che, benché "TRA I NATI DI DONNA non sia sorto nessuno più grande di Giovanni Battista, è del tutto evidente che "IL PIÙ PICCOLO NEL REGNO DEI CIELI È PIÙ GRANDE DI LUI".

Riconosce così che di fronte ad una tale rivelazione della sapienza del Padre si impone
la  necessità  di utilizzare ormai un metro diverso per indicare chi possa essere definito piccolo o grande nel Regno dei cieli.

I criteri abituali non servono più, perché la misura di riferimento
è semplicemente un'altra: la Benevolenza del Padre. 

Non servono più
né l'appartenenza alla  carne e al sangue degli Israeliti né i criteri di perfezione ascetica proposti dal Battista.

L'unico metro va ritrovato ormai nella gratuita benevolenza del Padre.
La scoperta sconvolge
A tal punto lo stesso Gesù che non può fare a meno di esplodere 
nel canto che gli sgorga dal profondo del cuore:"TI RENDO LODE, PADRE, SIGNORE DEL CIELO E DELLA TERRA, PERCHÉ HAI NASCOSTO QUESTE COSE AI SAPIENTI E AI DOTTI E LE HAI RIVELATE AI PICCOLI. SÌ O PADRE PERCHÉ COSÌ HAI DECISO NELLA TUA BENEVOLENZA".

La benevolenza, che in greco si chiama eudokia,
diviene dunque da qui in poi l'unico metro o l'unica misura per capire chi può essere piccolo o grande  nel regno dei cieli.

Tutti gli altri criteri e tutte le altre misure segnano il passo. 
Perché? 
La risposta è una sola: LA EUDOKIA  DEL PADRE.

Un criterio che si fonda però su una certezza: quella di sentirsi Figlio prediletto del Padre
così che adesso Gesù 
è costretto
a lasciare emergere  davanti a tutti la sua ultima più profonda identità: 
Essere
La misteriosa presenza nel mondo della EUDOKIA del Padre. 

E infatti Egli può adesso dichiarare con la massima solennità: "TUTTO È STATO DATO A ME DAL PADRE MIO; NESSUNO CONOSCE IL FIGLIO SÉ NON IL PADRE E NESSUNO CONOSCE IL PADRE SE NON IL FIGLIO E COLUI AL QUALE IL FIGLIO VOGLIA RIVELARLO" .

Il metro o la misura di tutto è dunque proprio Lui il Prediletto del Padre che perciò può legittimamente permettersi di chiedere a tutti di lasciar perdere tutti gli altri  criteri che, oltretutto, possono apparire ed essere realmente pesanti e oppressivi, e condividere il giogo con Lui imparando da Lui la strada della EUDOKIA del Padre che conduce al riposo del settimo giorno: quello dello Shabbat e quello dell'ingresso nella Terra dei Padri dove scorrono il latte e il miele.

Da qui la conclusione: "PRENDETE IL MIO GIOGO SOPRA DI VOI E IMPARATE DA ME, CHE SONO MITE E UMILE DI CUORE E TROVERETE RISTORO PER LA VOSTRA VITA. IL MIO GIOGO INFATTI È DOLCE E IL MIO PESO LEGGERO".

E nasce la sconvolgente scoperta che seguire Lui significa di fatto entrare con Lui nella dolce misteriosa e appagante
EUDOKIA DEL PADRE.

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