Parco Archeologico Religioso CELio

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giovedì, aprile 18, 2013

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

"Dice un sapiente: Una sapienza nascosta e un tesoro non visto che servono mai? (Sirach 20,32). Se la fame colpisse dei popoli ed essi tenessero nascoste delle granaglie, sarebbero senza dubbio causa di morte. Considerino allora di quale pena diventano meritevoli coloro che, quando le anime muoiono affamate della divina parola, non distribuiscono il pane della grazia ricevuta (qui cum fame verbi animae pereant, ipsi panem perceptae gratiae non ministrant). Perciò è detto opportunamente da Salomone: Chi nasconde il grano sarà maledetto fra i popoli (Prov 11,26). Nascondere il grano significa tenere presso di sé le parole della santa predicazione (frumenta quippe abscondere, est praedicationis sanctae apud se verba retinere). Un tale individuo è maledetto fra i popoli... Si rendano conto quindi della colpa in cui incorrono coloro che conoscono le ferite dell'anima e rifiutano di curarle con il bisturi delle parole divine...Costoro dunque, quando nascondono presso di sé la parola della predicazione (cum apud se sermonem praedicationis occultant)...ricordino che il servo pigro nel mettere a frutto il talento, ne fu privato con sentenza di condanna...Chi sente una voce nell'intimo dello spirito deve condurre anche gli altri, con la sua parola, dove egli stesso è attratto (cui se vox interna insinuat, illuc etiam clamando alios quo ipse rapitur trahat), per non trovare le porte chiuse, benché chiamato, se si presenta solo a colui che gli ha rivolto l'invito...Chi infatti annuncia in pubblico il bene con la predicazione, riceve un aumento di interiore ricchezza e, insistendo nel dare salutare ebbrezza alla mente degli ascoltatori con il vino della Parola, cresce egli stesso inebriato con la bevanda di una grazia sempre più abbondante (dum vino eloquii auditorum mentem debriare non desinit, potu multiplicati muneris debriatus excrescit)" (Regola pastorale, Parte terza, Città Nuova Editrice, Roma 2008, pp. 179-181).

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