Parco Archeologico Religioso CELio

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domenica, aprile 21, 2013

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

"Il buon pastore dà la vita per il suo gregge (Gv 10,11). Egli attuò questo insegnamento. Buon pastore diede la vita per il suo gregge, così da trasformare il proprio corpo e sangue nel sacramento a noi dato e da nutrire con l'alimento della sua carne le pecorelle redente...Per imitare il pastore buono dobbiamo cominciare destinando con generosità i nostri beni terreni alle sue pecorelle e poi, se è necessario, affrontare anche la morte per il suo gregge. Da quel primo elementare atteggiamento di disponibilità si giunge all'eroisnmo estremo. Essendo la vita in ogni caso un bene incomparabilmente più caro delle sostanze che possediamo su questa terra, chi non destina queste al bene del gregge, come potrà per esso sacrificare la vita? Molti, che dimostrano di amare assai più le proprie sostanze che il gregge affidato, giustamente non vengono più cosiderati pastori (qui dum plus terrenam substantiam quam oves diligunt, merito nomen pastoris perdunt)...Ed è in verità un mercenario chi ha assunto l'ufficio di pastore ma non cerca il bene degli altri, ma anela piuttosto a vantaggi terreni, gioisce per l'onore annesso alla carica, accumula guadagni, si rallegra per la venerazione a lui tributata dagli uomini...Se poi uno sia pastore o mercenario, non lo si può sapere con sicurezza, se non spuntano fatti di particolari difficoltà. In tempi tranquilli infatti tengono in genere la custodia del gregge sia il pastore autentico sia il mercenario; è solo la comparsa del lupo a mostrare chiaramente con quale spirito ognuno esercitava il suo compito (lupus veniens indicat, quo quisque animo super gregis custodiam stabat)...Porsi sulla breccia significa contrastare con la libera voce della ragione ogni potere che si esprime attraverso forme di ingiustizia. Noi partecipiamo alla battaglia e costruiamo una trincea nel giorno del Signore se ci mettiamo a difendere con l'autorità che viene dalla giustizia i fedeli innocenti contro l'iniquità dei malvagi (si fideles innocentes contra perversorum iniustitiam ex iustitiae auctoritate vindicamus). Non si comporta certo così il mercenario, che si dà alla fuga appena vede spuntare il lupo" (Le Quaranta Omelie sui Vangeli, I, XIV, Città Nuova Editrice, Roma 1994, pp. 175-177).  

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