"Custodite nella mente le parole del Signore, a cui avete prestato ascolto (Verba Domini, quae aure percipitis, mente retinete). Cibo della mente è infatti la Parola di Dio (Cibus enim mentis est Sermo Dei) e quando essa, ascoltata, non è custodita nell'intimo della memoria (quando auditus sermo in ventre memoriae non tenetur), assomiglia al cibo accolto in uno stomaco malato, che viene cioè, rifiutato. Se uno non assimila i cibi non può certo esserci speranza per la sua vita (quiquis alimenta non retinet, huius profecto vita desperatur)...Fate perciò in modo di custodire nell'intimo la parola ascoltata (curate ergo ut acceptus sermo in cordis aure remaneat). Il seme, cioè non cada lungo la via, perché lo spirito del male non venga a strappare la Parola dal cuore (ne malignus spiritus veniat et a memoria Verbum tollat) e neppure vada a finire su un terreno sassoso, dove spunterebbe un frutto di opere buone senza le radici della perseveranza". (Le Quaranta Omelie, I, XV, 2, Città Nuova Editrice, Roma 1994, p.185).
Parco Archeologico Religioso CELio
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