Parco Archeologico Religioso CELio

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venerdì, aprile 05, 2013

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

"La sentenza del pastore potrà essere assolutoria, soltanto nei confronti di coloro che Dio onnipotente visita con la grazia della compunzione (quos omnipotens Deus per compunctionis gratiam visitat). E' infatti perfetta l'assoluzione di chi presiede quando essa è conforme a quella del giudice che conosce l'intimo delle coscienze (cum interni arbitrium sequitur judicis).Tutto questo è perfettamente espresso dalla risurrezione di Lazzaro, nella quale si vede che il Signore prima restituì alla vita il morto, dicendo: <Lazzaro, vieni fuori>; e poi comandò che fosse sciolto dai discepoli, come sta scritto: <Scioglietelo e lasciatelo andare>. Dunque i discepoli sciolgono colui che il Maestro aveva risuscitato dai morti (illum discipulum jam venientem solvunt, quem magister resuscitaverat mortuum). Se infatti i discepoli avessero sciolto Lazzaro ancora in preda alla morte, avrebbero diffuso il fetore anziché i segni del prodigio. Da quanto è stato detto risulta dunque che dobbiamo assolvere in forza dell'autorità pastorale coloro che sappiamo già restituiti alla vita mediante la grazia effusa dal Creatore che li ha, appunto risuscitati. Questo ricupero della vita si verifica, prima che nel compimento di ciò che è retto, nella confessione del peccato...Ogni peccatore, finché tiene segreta la colpa nella coscienza, resta nascosto e si occulta nell'intimo (omnis quippe paccator, dum culpam suam intra conscientiam abscondit, introrsum latet et in suis penetralibus occultatur). Il morto viene invece fuori quando chi ha peccato confessa spontaneamente le iniquità compiute (mortuus venit foras, cum peccator nequitias suas sponte confitetur)...Venga dunque fuori chi è morto, cioè il peccatore confessi la propria colpa e i discepoli sciolgano chi viene fuori: i Pastori della Chiesa cioè siano posti in condizione di togliere la pena meritata a chi non si è vergognato di confessare le colpe commesse" (Le Quaranta Omelie sui Vangeli, Città Nuova Editrice, Roma 1994, p.337).


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