Parco Archeologico Religioso CELio

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mercoledì, maggio 01, 2013

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

"Maria Maddalena insegna che per chi ama non è sufficiente guardare soltanto una volta, perché l'intensità dell'amore rende tenace l'impegno nella ricerca (vis amoris intentionem multiplicat inquisitionis). Cercò dunque una prima volta e non trovò; perseverò nella ricerca e le fu concesso di trovare. Avvenne che il desiderio nell'attesa si facesse più intenso, e così fosse possibile avere in pieno ciò che era stato trovato (actumque est ut desideria dilata crescerent, et crescentia caperent quod invenissent)... Cerchiamo nel giaciglio la persona amata quando nella breve pace della vita presente sospiriamo nel desiderio del nostro Redentore. Lo sposo - insegna il Cantico dei Cantici 3,1s. 3,3s -  viene cercato prima senza essere trovato, perché sia tenuto con amore più intenso dopo l'incontro (prius ergo non inveniendus quaeritur, ut post inventus strictius teneatur). Infatti i santi desideri si fanno più grandi grazie all'attesa (sancta enim desideria dilatione crescunt); se invece vengono meno a causa dell'attesa, significa che non erano affatto desideri (si autem dilatione deficiunt, desideria non fuerunt). Arse di questo amore chiunque riuscì a raggiungere la verità...la mente dell'uomo che non cerca l'incontro con Dio rimane chiusa e frigida dentro se stessa (in semetipsa remanet frigida). Se però incomincia ad ardere per il desiderio di seguire Colui che ama, corre libera e sciolta, perché resa incandescente dall'amore (liquefacta per ignem amoris currit). Presa nell'intensità del desiderio, ridimensiona le realtà mondane prima così care (fit desiderio anxia vilescunt in saeculo cuncta quae placebant) e niente le è gradito se è contro il Signore. Ciò che prima dava gioia alla sua anima diventa fonte di tristezza e nulla consola la mestizia fin quando non incontra l'oggetto del suo desiderio (quousque adhuc qui desideratur non aspicitur)" (Le Quaranta Omelie sui Vangeli, II, XXV, 2, Città Nuova Editrice, Roma 1994, pp.313-315).

Un testo di profondità mistica straordinaria. Occorre leggerlo più volte e meditarlo tanto, per poterne cogliere, in qualche modo, il senso preziosissimo che dentro si nasconde.

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