GREGORIO ALL' ILLUSTRE ADEODATA
"Ripensate ai tempi felici, alla moltitudine degli uomini che vi giravano intorno, al fasto dei potenti, alla boria delle matrone, alla grande disponibilità di mezzi. Ricordate tutte queste cose e chiedetevi: Dove sono? Cosa sono diventate adesso? Da questo misuratene l'insignificanza. Infatti chi ama tutte queste cose è come chi sogna ad occhi aperti (attendite haec omnia ubi vel quid facta sunt, et ex hoc pensate quam nulla sint, et quia qui ista diligit, somnium vigilans videt).
Questo sia per voi insegnamento: Non conviene amare troppo ciò che comunque ha dei limiti (pro magno diligi non debet quidquid fine concluditur)".
(Lettere VIII, 34. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p. 95).
Questa riflessione di Gregorio potrebbe essere un esempio sintetico di inculturazione cristiana nel contesto di una società già molto impregnata di valori di filosofia popolare, frutto della riflessione umana che aveva modellato per secoli il bacino mediterraneo.
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