"Come è dovuta la punizione a chi persevera nella colpa, così deve essere concesso il perdono a coloro che si pentono (Sicut perseveranti culpae iure vindicta, ita resipiscentibus est venia concedenda). Infatti, come la colpa suole giustamente provocare l'ira, così il perdono, nella sua assoluta benevolenza, allarga i confini della concordia (Nam ut res illa contra se merito iracundiam excitare, sic haec in sua prorsus dilectione solet concordiam propagare)".
Lettere VIII, 11. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p. 43.
NB. Non c'è nessun riferimento voluto alle cronache giuridiche o politiche di questi ultimi giorni, ma Gregorio è spesso molto sorprendente per la sua permanente attualità!
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