"Chiunque desidera accedere al sacerdozio non per vanità e prestigio, ma per il bene delle anime, misuri prima le sue forze (Quisquis sacerdotium non ad elationis pompam sed ad utilitatem adipisci desiderat) paragonandole col peso al quale andrà incontro, affinché se si sente impari, si astenga e vi acceda con timore anche se sente di farcela (ut et impar abstineat et ad id cum metu, etiam qui se sufficere existimat, accedat)".
(Lettere, IX, 219. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p.467).
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