Parco Archeologico Religioso CELio

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giovedì, ottobre 03, 2013

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

"Il Redentore nostro, mediatore tra Dio e gli uomini, non dimentico della condizione umana (condicionis humanae non immemor), congiunge ciò che è più basso e ciò che è più alto in modo tale che egli, rimanendo stabile nella sua eternità, dispone, per ispirazione occulta, e provvedendo con benevola moderazione, le cose temporali in maniera che l'antico avversario non gli strappi di mano coloro che ha stabilito prima dei secoli doversi radunare nel seno della madre Chiesa (quatenus de eius manu antiquus hostis nullatenus rapiat quos ante saecula intra sinum matris ecclesiae coadunandos esse praescivit). Infatti, sebbene qualcuno di coloro in mezzo ai quali il Redentore vive corporalmente, mosso dal soffio dei venti, vacilla come palma per qualche tempo, tuttavia la radice della vera fede, che avanza di nascosto, si conserva per giudizio divino rigogliosa e, nel tempo opportuno, è capace di mostrare il suo frutto che rimaneva celato (Nam etsi quisquam eorum inter quos corporaliter deget flatibus motus ad tempus ut palmis titubat, radix tamen rectae fidei, quae ex occulto prodit, divino iudicio virens manet, quae accepto tempore fructum de se ostentare valeat qui latebat)". 

(Lettere, IX, 153. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p. 343).

In questa pagina Gregorio condivide la convinzione comune dei Padri della Chiesa, i quali però erano anche convinti che è volontà di Dio che <tutti gli uomini si salvino>. Il come della realizzazione di questo progetto, che essi chiamavano <oikonomia salutis>, e che riguardava la concreta redenzione di tutto il genere umano, comportava il coinvolgimento libero dell'uomo con la realtà della Chiesa, intesa come spazio provvidenziale voluto da Dio perché l'umanità ricevesse e fosse consapevole di questo progetto assolutamente storico e reale. E' dentro questo tipo di convinzione che essi potevano coniare massime, che a noi moderni sembrano tanto difficili da accettare, come il famoso: <Extra Ecclesiam nulla salus>.

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