"Il primo tempo è quello dell'azione,
l'ultimo è quello della contemplazione.
Perciò è necessario che l'uomo perfetto
prima eserciti l'anima nelle virtù
e poi la raccolga nel granaio della quiete
(Actionis namque tempus primum est,
contemplationis extremum.
Unde necesse est ut perfectus quique
prius virtutibus mentem exerceat
atque hanc postmodum
in horreum quietis condat)".
Commento morale a Giobbe, II, VI, 60. Città Nuova Editrice/1, Roma 1992, p.535.
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