"Lo spirito viene meno là dove la carne trova il suo appagamento. Come la carne si nutre di mollezze, così lo spirito si nutre di durezze; quella si alimenta con le lusinghe, questa si rinvigorisce con le asprezze; quella si pasce di dolcezze, questa si irrobustisce con le amarezze. E come i corpi duri feriscono la carne, così quelli molli uccidono lo spirito"
(Spiritus deficit ubi caro requiescit. Ut enim caro mollibus, sic anima duris nutritur; illam blanda refovent, hanc aspera exercent; illa delectationibus pascitur, haec amaritudinibus vegetatur. Et sicut carnem dura sauciant, sic spiritum molla necant)".
Commento morale a Giobbe, II, X, 42. Città Nuova Editrice/2, Roma 1994, p. 175.
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