"Chi ritiene di essere superiore a tutti per intelligenza non si illude forse di essere lui l'unico uomo? E spesso accade che quando uno si leva in alto per orgoglio, finisce col disprezzare tutti e ammirare solo se stesso (Et saepe contingit ut cum per tumorem mens in altum ducitur, in despectu omnium et sui admiratione sublevetur). Tutto il suo consenso è per quello che lui pensa, ed è tanto fatuo da illuderdsi di avere una sapienza del tutto simgolare....Siccome crede di essere solo lui sapiente, è logico che pensi che la sapienza morirà con lui! (Qui ergo solum se sapere aestimat, quid aliud quam hanc eamdem secum mori sapientiam putat!)".
Commento morale a Giobbe II, X, Città Nuova Editrice/2, Roma 1994, p.177.
Nessun commento:
Posta un commento