"Esistono due categorie di uomini schiavi dell'ambizione: quelli che spinti dall'avarizia ricorrono sempre alle lusinghe della lingua; e quelli che tendono alla rapina con aperta violenza.
(Duo quippe sunt genera hominum ambitioni suae servientium: unum videlicet quod semper ad avaritiam blandimentis utitur linguae; aliud vero quod aperta vi intendit rapinae)".
Commento morale a Giobbe, IV, XX, 27, Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.115.
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