"Ci sono dei malvagi che, pur disprezzando la loro vita, aspirano alla felicità di questo mondo...Portano via tutto ciò che trovano nella valle, perché con illimitata cupidigia ardono di amore per questa vita infima e corruttibile. E corrono gridando verso ogni singola cosa che trovano, perché cercano di afferrare i posti di governo dei santi padri senza cercare di raggiungerne i meriti; e per lo più quando non riescono ad arrivarvi pacificamente, pur di raggiungere lo scopo non esitano a turbare la pace e la concordia (et quia videlicet sanctorum patrum, quorum merita adipisci non quaerunt, loca atque regimina apprehendere satagunt; et cum tranquille nequeunt haec plerunque assequi, etiam dirupta concordiae pace moliuntur)".
Commento morale a Giobbe, IV,XX, 34. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.121.
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