"Il Signore non permetterebbe
mai che i buoni siano avversati,
se non vedesse che questo
torna a loro vantaggio.
(Numquam quippe Dominus
adversos bonis esse permitteret,
nisi etiam
quantum prodessent videret)"
Commento morale a Giobbe, IV, XX, 52. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p. 141.
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