"Giobbe frenò col vigore giovanile della sapienza
ogni pensiero licenzioso e infantile
che la carne potesse concepire in lui,
estinguendo in sé non solo l'atto
ma anche il pensiero licenzioso...
Sapeva infatti che la lussuria
la si deve frenare nel cuore
(Sciebat nimirum luxuriam esse
in corde refrenandam)".
Commento morale a Giobbe, IV, XXI, 5. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.177.
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