"L'amore del nemico è autentico quando non ci rattristiamo del suo successo né ci rallegriamo della sua rovina.
(Sciendum est quia inimici dilectio tunc veraciter custoditur, cum nec de profectu addicimur, nec de ruina illius laetamur)".
Commento morale a Giobbe IV, XXII, 22, Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.237.
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