"Viene salvato ampiamente da una bocca angusta chi, nonostante sia stato schiavo dell'iniquità, viene ricondotto dal rincrescimento alla libertà di fare il bene.
(Latissime de ore angusto salvatur qui, et post iniquitatis iugum, ad libertatem boni operis paenitendo reducitur)"
Commento morale a Giobbe, V, XXVI, 65. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.517.
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